Il principale strumento musicale tradizionale australiano è il didgeridoo. È originario dei territori del Nord dell'Australia ed è lo strumento sacro degli australiani aborigeni. Si pensa abbia circa 2.000 anni, visto che esistono dei graffiti di tale età che lo raffigurano, ma potrebbe essere anche più antico. I didgeridoo tradizionali sono in eucalipto decorati con motivi totemici aborigeni. Il nome "didgeridoo" è un'interpretazione onomatopeica data dai colonizzatori inglesi che, sbarcati sul nuovo continente, sentirono il suono ritmato "did-ge-ridoo" provenire da dei rami di eucalipto cavi suonati dagli aborigeni.
Le dimensione del didgeridoo possono variare: può avere una lunghezza che varia da meno di un metro a 4 metri, e un diametro interno che va da un minimo di 3 centimetri, all'imboccatura, fino a 30 cm o più, nella parte finale. Per suonare il didgeridoo si utilizza la tecnica della respirazione circolare o del soffio continuo. Tale tecnica permette al suonatore di prendere aria dal naso mentre espira quella contenuta nella bocca generando un suono continuo: profondo e ipnotico. Esistono diversi stili tradizionali in cui viene suonato il didgeridoo che si differenziano in modo impercettibile per noi.
Il didgeridoo è usato sia nei riti sacri che nella vita di tutti i giorni. Per le popolazione dove questo strumento è tradizionale le donne non possono suonarlo nei riti sacri, essendo usato principalmente nel rito di iniziazione maschile. Per alcune etnie è assolutamente vietato l'uso del didgeridoo da parte delle donne ma questo avviene nel sud dell'Australia dove non è uno strumento tradizionale.
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martedì 20 marzo 2012
martedì 31 gennaio 2012
Coldplay-Paradise
Una canzone stupenda, sia nel senso ritmico che nel senso letterale...Sotto metto il testo mentre questo è il videoclip ufficiale:
martedì 17 gennaio 2012
La storia della musica leggera
Rock’n roll
Il Rock’n roll nasce negli Stati uniti negl’anni Cinquanta. In questo genere musicale le radici di musicali afro-americane si fondono con la tradizione del folk, il blues con il country, il bianco con il nero, generando un nuovo fenomeno culturale nel quale i giovani di tutto il mondo si riconosceranno. Si tratta di una musica nata per essere ballata e quindi è dotata di un ritmo ben marcato e regolare in 4/4. L’uso della chitarra elettrica, una vocalità che sovente giunge all’urlo e che viene esaltata dai microfoni,l’inedita gestualità dei suoi interpreti e, infine, i testi che trattano di problemi tipici dell’età adolescenziale fanno del rock’n roll un fenomeno non solo musicale. Così per gli adolescenti i cantanti diventano un modello da imitare.
Anni Sessanta
Negli anni Sessanta il centro propulsore della musica rock si sposta dall’America all’Inghilterra. Non si tratta più di singoli interpreti, ma di gruppi di ragazzi come i Beatles. Quando pubblicano Love Me Do si intuisce già che il rock ha intrapreso un’altra strada, che lo porterà a esplorare sonorità e forme musicali del tutto nuove. Ma per i giovani americani gli anni Sessanta sono soprattutto gli anni del pacifismo la cui figura simbolo è, in campo musicale, Bob Dylan che ha operato la completa trasformazione del linguaggio folk nel linguaggio folk rock.
Il Rock’n roll nasce negli Stati uniti negl’anni Cinquanta. In questo genere musicale le radici di musicali afro-americane si fondono con la tradizione del folk, il blues con il country, il bianco con il nero, generando un nuovo fenomeno culturale nel quale i giovani di tutto il mondo si riconosceranno. Si tratta di una musica nata per essere ballata e quindi è dotata di un ritmo ben marcato e regolare in 4/4. L’uso della chitarra elettrica, una vocalità che sovente giunge all’urlo e che viene esaltata dai microfoni,l’inedita gestualità dei suoi interpreti e, infine, i testi che trattano di problemi tipici dell’età adolescenziale fanno del rock’n roll un fenomeno non solo musicale. Così per gli adolescenti i cantanti diventano un modello da imitare.
Anni Sessanta

martedì 25 ottobre 2011
La musica araba
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L'Oud |
Il raï è la musica araba mischiata a quella dei giorni nostri che scala le classifiche nazionali ed internazionali.
La musica indiana
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Tabla |
Nella parte iniziale del brano (alap), il solista costituisce l’ atmosfera espressiva che coinvolge l’ ascoltatore (in questa parte il ritmo è libero). Poco per volta il ritmo si fa più regolare per preparare l’ingresso del tabla (due piccoli tamburi) nella seconda parte dell’ esecuzione (gat). La parte finale del gat il ritmo si fa più concitato per poi concludersi.
Gli strumenti indiani sono: il Bansuri, un flauto traverso di canna di bambù, il Tabla, una coppia di piccoli tamburi, e il Tampura, uno strumento a quattro corda simile ad una chitarra che si suona in una mano.
La musica indiana si esegue improvvisando per arricchire la melodia.
La musica africana
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Strumenti tipici africani |
Il ritmo è la vera anima della musica africana, infatti vengono usati molto spesso gli strumenti a percussione, il battito delle mani e gli strumenti idiofoni. Il linguaggio della musica africana è modulare, caratterizzato cioè dalla successione e sovrapposizione di più formule, costantemente ripetute e variate. Le musiche africane preferiscono sonorità complesse e ricche di risonanze anziché suoni semplici e puri come quelli occidentali.
lunedì 2 maggio 2011
Tutti all'Opera!
Quando andiamo a vedere l'opera lirica assistiamo alla rappresentazione della storia narrata dai personaggi che cantano con l'appoggio dell'orchestra.
Al momento di creare l'opera il compositore assegna ai personaggi un tipo di voce:
Al momento di creare l'opera il compositore assegna ai personaggi un tipo di voce:
- Se bisogna interpretare una ragazza innamorata quasi sicuramente la cantante sarà soprano , è la più acuta delle voci;
- La rivale al femminile è quasi sempre mezzosoprano;
- Per i personaggi femminili più misteriosi c'è la voce più scura:contralto;
- Se invece si parla di un giovane coraggioso c'è il tenore , la più acuta tra le voci maschili;
- La voce più grave di tutte, il basso è attribuibile agli anziani , i re , gli eremiti;
- Mentre ai malvagi di turno avranno il baritono , siccome è una voce di mezzo possiede caratteristiche ambigue , quindi potrebbe essere anche un premuroso padre di famiglia.
La maggior parte delle opere liriche iniziano con il preludio ovvero , il musicista introduce gli spettatori , a sipario ancora chiuso, il clima generale della storia.
Il melodramma
Il melodramma dal Seicento è il genere musicale prediletto in Italia e altrove...
Si susseguono opere tragiche, buffe ed ironiche , in un tempo dove i divertimenti erano rari.
Il melodramma rappresenta lo spettacolo più amato da un pubblico vario. Nell'Ottocento hanno un successone le opere buffe , che rappresentano situazioni comiche, facendo divertire e ridere il pubblico.
Fonte: Effetto Musica
In collaborazione con Il mondo dello sport
Fonte: Effetto Musica
In collaborazione con Il mondo dello sport
domenica 20 marzo 2011
Musica e pubblicità
Solo una parte limitata della nostra esperienza sonora è composta da ascolti musicali che decidiamo di ascoltare; la gran parte dei suoni che quotidianamente sentiamo ci trova infatti distratti, concentrati principalmente su altre attività. Sono soprattutto i messaggi pubblicitari che accompagnano, interrompendoli, i programmi trasmessi. Il linguaggio della pubblicità utilizza lo stesso linguaggio cinematografico; anche nei messaggi pubblicitari radiotelevisivi la musica svolge un’importante funzione che va analizzata e compresa. Lo scopo della pubblicità è ovviamente quello di vendere il prodotto pubblicizzato; diversamente dal passato, però, il moderno discorso pubblicitario non si concentra tanto sul prodotto (le sue caratteristiche, la sua qualità, ecc.), quanto su chi potrebbe acquistarlo. Gli spot radiotelevisivi non informano sul prodotto, ma si propongono di colpire l’immaginazione, attirare l’attenzione e condizionare la memoria del videoascoltatore distratto. Ed è proprio per la sua capacità di sollecitare, attirare, anche indirettamente, l’attenzione, che la componente sonora sta sempre più aumentando la sua importanza nel linguaggio della pubblicità. Un uso particolare e caratteristico dei suoni nel linguaggio pubblicitario è rappresentato dal jingle, il motivetto orecchiabile che caratterizza e identifica un determinato prodotto. Il jingle è costruito musicalmente in modo da entrare prepotentemente nella mente del videoascoltatore con l’obiettivo di determinare una stabile associazione mentale tra un certo prodotto e una breve melodia. Attraverso i suoni, dunque, l’immagine e il nome del prodotto si fissano nella memoria ottenendo così quel risultato che lo spot si propone. Per ottenere questo risultato il jingle deve rispondere ad alcune caratteristiche musicali: • una melodia breve e accattivante, facile da ricordare, ma allo stesso tempo «avvincente», non banale; una sonorità complessiva vicina ai gusti musicali del "bersaglio" scelto.Un andamento musicale adeguato all’immagine che si vuol dare del prodotto Interessante notare poi come alcuni spot utilizzino brani di musica classica. Questa scelta è certamente finalizzata a fare in modo che l’immaginazione del videoascoltatore attribuisca al prodotto pubblicizzato quell’immagine di serietà, qualità e classe che viene normalmente assegnata all’esperienza musicale “colta”.
In collaborazione: Il mondo dello sport
Fonte
In collaborazione: Il mondo dello sport
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Musica e cinema
I rapporti tra musica e cinema, forse per la natura stessa di entrambi i linguaggi, ,progressivi e ritmici, sono sempre stati molto stretti. Un motivo musicale, con tutte le sue possibili sfumature, riesce ad esprimere avvenimenti, sentimenti e pensieri intimi; silenzi accompagnati dalla musica rivelano gli stati d'animo di un personaggio, molto più profondamente di quanto possa mai riuscire a fare un'ora di dialogo.
La musica, linguaggio universale, in tantissimi casi ha concretamente aiutato i più diversi registi a ideare intere sequenze, ad architettare il montaggio di scene fondamentali, ad illuminare le più profonde relazioni che si nascondono tra le inquadrature. Viceversa, le immagini del cinema generano sensazioni che possono poi esprimersi pienamente solo attraverso la musica, la quale diventa a volte parte integrante della trama del film.
In collaborazione: Il mondo dello Sport
Fonte Fonte
La musica, linguaggio universale, in tantissimi casi ha concretamente aiutato i più diversi registi a ideare intere sequenze, ad architettare il montaggio di scene fondamentali, ad illuminare le più profonde relazioni che si nascondono tra le inquadrature. Viceversa, le immagini del cinema generano sensazioni che possono poi esprimersi pienamente solo attraverso la musica, la quale diventa a volte parte integrante della trama del film.
Suono diegetico e suono extradiegetico
- Per suono diegetico si intende un suono che appartiene alla vicenda del film: il dialogo fra due personaggi, il rumore della stanza in cui si trovano…
- Per suono extradiegetico si intende invece un suono che non appartiene direttamente alla storia di un film: l’esempio più classico è quello della musica di accompagnamento.
In collaborazione: Il mondo dello Sport
Fonte Fonte
lunedì 21 febbraio 2011
Il potere delle immagini e della musica
Immagini e musica da sempre vengono usate in collaborazione per potenziarsi reciprocamente.
La musica ha sempre svolto un ruolo importante, Basti pensare al teatro greco. Si devono ricordare i musicisti nel teatro (melodrammatico , vittoriano , edoardiano) che guidavano il pubblico verso sensazioni più profonde. Come dimenticare i “gridi” dei venditori ambulanti e la nascita dei primi messaggi pubblicitari nella Parigi medioevale e nei mercati Europei fino alla Rivoluzione Francese. Con il trascorrere del tempo siamo arrivati alle prime fonti di intrattenimento pre-cinematografico come il teatro d’ombre , le elaborate immagini proiettate , il cinema muto che aveva bisogno di un accompagnamento musicale per coprire il continuo e fastidioso ronzio del proiettore che venne presto coperto con le note di un pianoforte solitario. Con l’avvento del sonoro e con l’esplosione nel nostro secolo della pubblicità radiofonica , televisiva e cinematografica , la musica ha prodotto un proprio linguaggio espressivo. Anche se piegata alle esigenze dei fotogrammi la musica è entrata ugualmente nella nostra vita.Fonte
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