Gli ecosistemi cambiano, solo perché ha delle complesse interazioni, sia al suo interno, sia con gli altri ecosistemi. Infatti possiamo dire che gli ecosistemi non sono entità statiche, ma dinamiche; infatti sono sempre in evoluzione. Hanno la capacità di autoregolarsi, mantenendo un certo equilibrio. Ma quando i cambiamenti sono profondi, un ecosistema può essere stravolto, e questo capita sempre più spesso solo a causa dell’uomo.In un ecosistema tutto è collegato, tutti gli elementi, viventi e non viventi. Questo sistema reagisce in modo efficace ai cambiamenti purché siano piccoli. Per esempio, in un grande bosco cade un albero, subito viene attaccato dagli agenti decompositori e dai funghi, che ripuliranno il terreno dall’albero. Gli ecosistemi sono capaci di mantenere un equilibrio biologico.Spesso però, interi ecosistemi possono essere cancellati da eventi naturali imprevisti e con un enorme impatto ambientale, tipo le eruzioni dei vulcani.
mercoledì 28 marzo 2012
Gli esseri viventi e il loro ambiente
Lo studio degli ecosistemi cioè del modo in cui gli esseri viventi interagiscono con il loro habitat è l’ecologia. La zoologia, la botanica, la fisica, la chimica e la geologia sono tutte materie di cui gli ecologi devono essere esperti.
L’ecologia non riguarda solo l’inquinamento o la protezione di ambienti in pericolo, si occupa di tutti i tipi di ecosistemi.
Gli esseri viventi sono divisi in specie, e ogni specie ha organismi simili.
Spesso individui della stessa specie che vivono contemporaneamente nella stessa area creano una popolazione. L’area dove vivono gli organismi di una popolazione specifica viene chiamato habitat.
Le diverse popolazione che vivono nello stesso habitat creano la comunità.
L’insieme: degli organismi viventi, delle componenti non viventi e delle interazioni che hanno fra loro nello stesso habitat si chiama ecosistema.
Ogni animale deve vivere e per vivere deve nutrirsi, sopravvivere agli attacchi nemici e trovare un compagno. Ogni popolazione svolge queste attività e quando le svolgono insieme si crea una nicchia ecologica. Grazie alle nicchie ecologiche possono essere sfruttate anche risorse limitate, e in questo modo risultano sufficienti per tutti.
L’ecologia non riguarda solo l’inquinamento o la protezione di ambienti in pericolo, si occupa di tutti i tipi di ecosistemi.
Gli esseri viventi sono divisi in specie, e ogni specie ha organismi simili.
Spesso individui della stessa specie che vivono contemporaneamente nella stessa area creano una popolazione. L’area dove vivono gli organismi di una popolazione specifica viene chiamato habitat.
Le diverse popolazione che vivono nello stesso habitat creano la comunità.
L’insieme: degli organismi viventi, delle componenti non viventi e delle interazioni che hanno fra loro nello stesso habitat si chiama ecosistema.
Ogni animale deve vivere e per vivere deve nutrirsi, sopravvivere agli attacchi nemici e trovare un compagno. Ogni popolazione svolge queste attività e quando le svolgono insieme si crea una nicchia ecologica. Grazie alle nicchie ecologiche possono essere sfruttate anche risorse limitate, e in questo modo risultano sufficienti per tutti.
martedì 20 marzo 2012
La musica aborigena australiana
Il principale strumento musicale tradizionale australiano è il didgeridoo. È originario dei territori del Nord dell'Australia ed è lo strumento sacro degli australiani aborigeni. Si pensa abbia circa 2.000 anni, visto che esistono dei graffiti di tale età che lo raffigurano, ma potrebbe essere anche più antico. I didgeridoo tradizionali sono in eucalipto decorati con motivi totemici aborigeni. Il nome "didgeridoo" è un'interpretazione onomatopeica data dai colonizzatori inglesi che, sbarcati sul nuovo continente, sentirono il suono ritmato "did-ge-ridoo" provenire da dei rami di eucalipto cavi suonati dagli aborigeni.
Le dimensione del didgeridoo possono variare: può avere una lunghezza che varia da meno di un metro a 4 metri, e un diametro interno che va da un minimo di 3 centimetri, all'imboccatura, fino a 30 cm o più, nella parte finale. Per suonare il didgeridoo si utilizza la tecnica della respirazione circolare o del soffio continuo. Tale tecnica permette al suonatore di prendere aria dal naso mentre espira quella contenuta nella bocca generando un suono continuo: profondo e ipnotico. Esistono diversi stili tradizionali in cui viene suonato il didgeridoo che si differenziano in modo impercettibile per noi.
Il didgeridoo è usato sia nei riti sacri che nella vita di tutti i giorni. Per le popolazione dove questo strumento è tradizionale le donne non possono suonarlo nei riti sacri, essendo usato principalmente nel rito di iniziazione maschile. Per alcune etnie è assolutamente vietato l'uso del didgeridoo da parte delle donne ma questo avviene nel sud dell'Australia dove non è uno strumento tradizionale.
Le dimensione del didgeridoo possono variare: può avere una lunghezza che varia da meno di un metro a 4 metri, e un diametro interno che va da un minimo di 3 centimetri, all'imboccatura, fino a 30 cm o più, nella parte finale. Per suonare il didgeridoo si utilizza la tecnica della respirazione circolare o del soffio continuo. Tale tecnica permette al suonatore di prendere aria dal naso mentre espira quella contenuta nella bocca generando un suono continuo: profondo e ipnotico. Esistono diversi stili tradizionali in cui viene suonato il didgeridoo che si differenziano in modo impercettibile per noi.
Il didgeridoo è usato sia nei riti sacri che nella vita di tutti i giorni. Per le popolazione dove questo strumento è tradizionale le donne non possono suonarlo nei riti sacri, essendo usato principalmente nel rito di iniziazione maschile. Per alcune etnie è assolutamente vietato l'uso del didgeridoo da parte delle donne ma questo avviene nel sud dell'Australia dove non è uno strumento tradizionale.
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