domenica 20 marzo 2011

Musica e pubblicità

Solo una parte limitata della nostra esperienza sonora è composta da ascolti musicali che decidiamo di ascoltare; la gran parte dei suoni che quotidianamente sentiamo ci trova infatti distratti, concentrati principalmente su altre attività. Sono soprattutto i messaggi pubblicitari che accompagnano, interrompendoli, i programmi trasmessi. Il linguaggio della pubblicità utilizza lo stesso linguaggio cinematografico; anche nei messaggi pubblicitari radiotelevisivi la musica svolge un’importante funzione che va analizzata e compresa. Lo scopo della pubblicità è ovviamente quello di vendere il prodotto pubblicizzato; diversamente dal passato, però, il moderno discorso pubblicitario non si concentra tanto sul prodotto (le sue caratteristiche, la sua qualità, ecc.), quanto su chi potrebbe acquistarlo. Gli spot radiotelevisivi non informano sul prodotto, ma si propongono di colpire l’immaginazione, attirare l’attenzione e condizionare la memoria del videoascoltatore distratto. Ed è proprio per la sua capacità di sollecitare, attirare, anche indirettamente, l’attenzione, che la componente sonora sta sempre più aumentando la sua importanza nel linguaggio della pubblicità. Un uso particolare e caratteristico dei suoni nel linguaggio pubblicitario è rappresentato dal jingle, il motivetto orecchiabile che caratterizza e identifica un determinato prodotto. Il jingle è costruito musicalmente in modo da entrare prepotentemente nella mente del videoascoltatore con l’obiettivo di determinare una stabile associazione mentale tra un certo prodotto e una breve melodia. Attraverso i suoni, dunque, l’immagine e il nome del prodotto si fissano nella memoria ottenendo così quel risultato che lo spot si propone. Per ottenere questo risultato il jingle deve rispondere ad alcune caratteristiche musicali: • una melodia breve e accattivante, facile da ricordare, ma allo stesso tempo «avvincente», non banale; una sonorità complessiva vicina ai gusti musicali del "bersaglio" scelto.Un andamento musicale adeguato all’immagine che si vuol dare del prodotto Interessante notare poi come alcuni spot utilizzino brani di musica classica. Questa scelta è certamente finalizzata a fare in modo che l’immaginazione del videoascoltatore attribuisca al prodotto pubblicizzato quell’immagine di serietà, qualità e classe che viene normalmente assegnata all’esperienza musicale “colta”.

In collaborazione: Il mondo dello sport
Fonte

Musica e cinema

I rapporti tra musica e cinema, forse per la natura stessa di entrambi i linguaggi, ,progressivi e ritmici, sono sempre stati molto stretti. Un motivo musicale, con tutte le sue possibili sfumature, riesce ad esprimere avvenimenti, sentimenti e pensieri intimi; silenzi accompagnati dalla musica rivelano gli stati d'animo di un personaggio, molto più profondamente di quanto possa mai riuscire a fare un'ora di dialogo.
La musica, linguaggio universale, in tantissimi casi ha concretamente aiutato i più diversi registi a ideare intere sequenze, ad architettare il montaggio di scene fondamentali, ad illuminare le più profonde relazioni che si nascondono tra le inquadrature. Viceversa, le immagini del cinema generano sensazioni che possono poi esprimersi pienamente solo attraverso la musica, la quale diventa a volte parte integrante della trama del film.

Suono diegetico e suono extradiegetico 
  • Per suono diegetico si intende un suono che appartiene alla vicenda del film: il dialogo fra due personaggi, il rumore della stanza in cui si trovano…
  • Per suono extradiegetico si intende invece un suono che non appartiene direttamente alla storia di un film: l’esempio più classico è quello della musica di accompagnamento.


In collaborazione: Il mondo dello Sport
Fonte Fonte